di Giuseppe Gaetano
Nei primi 6 mesi dell’anno Fiba conta 261 sportelli in meno sulla penisola (-1,3% a/a), di cui 95 chiusi nel secondo trimestre.
Ben 141 di questi sono di Intesa Sanpaolo, che resta ancora il primo gruppo per presenza in Italia con però appena 28 filiali di differenza ormai rispetto a Iccrea, che da gennaio a giugno ne ha chiuse solo 6. Iccrea potrebbe essere interessata ora a incrementare la presenza nella ricca Lombardia dove – all’esito del “risiko bancario” – l’Antitrust ha imposto a Bper la cessione proprio di 6 filiali, per evitare concentrazioni. Non sono numeri che spostano il mercato. Il 58% degli sportelli, infatti, è attualmente in mano a soli 4 gruppi: acquisita Popolare Sondrio, l’istituto guidato dall’AD Gianni Franco Papa diventa primo nella regione (673 sportelli, il 17,9% del totale) davanti a Banco Bpm (523, 13,9%), Intesa e Iccrea (entrambe a 501, 13,4%).
A livello nazionale, Bper sale al quarto posto mentre Cassa Centrale Banca è quinta: unico player ad aver aperto 9 filiali nel periodo, appartenente non a caso al mondo del credito cooperativo, da cui si registrano le poche ultime inaugurazioni di nuovi uffici. L’auspicio del segretario generale nazionale First Cisl, Riccardo Colombani, è che il sistema delle Bcc impieghi “il capitale di cui dispone in abbondanza per aumentare le sue quote di mercato“. Sono le uniche rimaste in quasi 800 comuni.
Per il sindacato altri 34 centri sono rimasti senza presenza bancaria, portando il totale a 3.415 (43,2%), mentre oltre 11,2 milioni di cittadini non hanno accesso a servizi bancari o rischiano di perderlo; crescono a migliaia anche le imprese con sede in territori “desertificati”, spopolati probabilmente anche dal punto di vista commerciale, logistico e dei trasporti (ma il taglio alla rete fisica avviene anche nelle grandi città).
Eppure, secondo il report, l’internet banking è utilizzato ancora solo dal 55% degli utenti contro una media Ue che supera il 67%: certamente la progressiva diffusione delle competenze informatiche (se non altro perché gli anziani di domani saranno i giovani di oggi) e i continui massicci investimenti degli operatori in generative AI e altre tecnologie di frontiera, spingeranno il fenomeno anche nei prossimi anni. Se l’offerta di UniCredit su Bpm avesse avuto successo, probabilmente le chiusure sarebbero state anche di più.