Clessidra Factoring chiude i primi 6 mesi del 2025 con l’utile netto a 3,1 milioni di euro, +61% rispetto al bilancio d’esercizio 2024, ma tutte le principali voci della relazione finanziaria diffusa oggi crescono a doppia cifra: margine di intermediazione (10,9 mln, +38% a/a), turnover (558 mln, +34%), monte crediti (306 mln, +38%), impieghi (275 mln, +40%).
Esattamente come primo trimestre dell’anno. Numeri che “superano la maggior parte degli obbiettivi del Piano industriale – commenta il CEO Gabriele Piccini -. Grazie ad un approccio veloce, dinamico e flessibile abbiamo raggiunto ottimi risultati sia in termini di volumi che di redditività e qualità del credito“: sofferenze e inadempienze probabili, infatti, sono arrivate a pesare sullo 0,7% appena del portafoglio di impieghi netti.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1,6 mln, mentre il cost/income è in costante riduzione al 42%. Il ROE si colloca al 17,6%, il TCR al 12,6%.
I clienti operativi sono 265; i debitori con monte crediti in gestione contano circa 1.500 controparti; l’organico è composto da 48 dipendenti.
La società guarda dunque con motivato ottimismo alla seconda parte dell’esercizio: “Sul fonte della raccolta stiamo finalizzando un’importante operazione strutturata di funding – annuncia il general manager Keoma Garbillo –, che sarà attivata nel terzo trimestre e che si affiancherà alla cartolarizzazione avviata nel 2023 e al prestito obbligazionario emesso a maggio 2025“.
Il Factoring Internazionale cresce a due cifre, rappresenta 1/4 del Business italiano