La Consob ha sospeso per 30 giorni l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa da UniCredit su Banco BPM.
A seguito della decisione, il CdA di UniCredit ha ritirato ieri sera l’offerta. Il processo – afferma una nota della banca – è stato influenzato dalla clausola di golden power, insistentemente invocata dai vertici di BPM, che ha impedito a UniCredit di dialogare con gli azionisti nel modo in cui un normale processo di offerta avrebbe consentito. “La combinazione avrebbe apportato un enorme valore aggiunto per tutte le parti – commenta il presidente Pier Carlo Padoan –. Il processo di offerta deviato e la continua incertezza hanno reso questa situazione insostenibile“.
“La strategia di UniCredit è eccellente e la sua esecuzione è sempre stata il centro della nostra attenzione – aggiunge il CEO Andrea Orcel –, i risultati lo testimoniano: per questo continueremo a perseguire la nostra trasformazione con la stessa energia e determinazione che ci hanno aiutato a battere i record, a consolidare la posizione di leader nel settore e, cosa più importante, a operare come partner bancario affidabile per i nostri clienti e le loro comunità“.
Per l’Autorità “la situazione di incertezza creatasi” non consentiva “di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta e che, pertanto, si rende necessario disporne la sospensione per il tempo massimo consentito“. Il riferimento è alla sentenza del Tar e alla valutazione della Commissione Ue che costituiscono “fatti nuovi o non resi noti in precedenza“; atteso che entrambe integrano uno scenario caratterizzato da massima indeterminatezza, risultando inoltre suscettibili di dar luogo – anche a breve – all’assunzione di iniziative rilevanti ai fini della compiuta valutazione dell’offerta da parte degli interessati, tra cui “le scelte che la Presidenza del Consiglio dei ministri potrebbe operare” a seguito del doppio rilievo.
Il risiko bancario in corso in Italia si arricchisce, dunque, di un nuovo colpo di scena. La decisione della Consob è arrivata del resto alla vigilia del termine dell’operazione, che aveva visto adesioni appena sotto lo 0,5%, ma già a fine maggio aveva imposto una sospensione di 30 giorni alla luce dell’intervento del governo.
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