Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre 2025 con l’utile netto in crescita del 9,4% annuo a 5.216 milioni di euro, rialzando le stime di fine esercizio a oltre 9 mld.
Dei 42 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine totalizzati da gennaio a giugno (+33% a/a), 29 sono stati erogati miliardi in Italia (+44%) di 25 a famiglie e piccole e medie imprese (+41%). Significativo il supporto alla clientela nella transizione ESG/climate con l’erogazione, nel periodo, di circa: 3 mld di mutui green, 8 mld di linee di credito per la circular economy e 2,6 mld di prodotti S-Loan per la sostenibilità delle Pmi.
I finanziamenti complessivi alla clientela ammontano così a 419 miliardi di euro, solo in lieve flessione rispetto alla chiusura di bilancio 2024. Ottimi i livelli di incidenza (1,2%) e copertura (50,1%) dei deteriorati.
Gli interessi sono pari a 7.432 mln (-6,8%). Le commissioni nette cifrano 4.884 mln (+4,7% a/a): calano quelle da attività commerciale (-2,7%); crescono da gestione, intermediazione e consulenza (+8,7%), grazie anche alla componente relativa ai prodotti assicurativi (+4,5%). Il risultato della divisione insurance – che include Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo Assicurazioni (che controlla a sua volta Isp Protezione, Isp Insurance Agency e InSalute Servizi) – sale in un anno da 903 a 922 mln (+3,2%).
La raccolta diretta bancaria, al 77% retail, si attesta a 570 mld (-3,3%); quella assicurativa a 176 mld (+2,5%); quella indiretta a 810 mld (+7%). In particolare, nei primi 6 mesi la nuova produzione vita ha raggiunto 8,5 mld.
Gli indicatori di liquidità sono ampiamente superiori ai requisiti normativi; la patrimonializzazione solida, con coefficiente CET1 ratio in crescita al 13,5%.
Dunque, il Piano industriale è ormai prossimo a un vittorioso completamento: per il prosieguo d’esercizio il Gruppo stima un ulteriore incremento di commissioni e risultati dell’attività assicurativa, grazie alle fabbriche prodotto interamente controllate, e costi operativi in costante discesa grazie soprattutto ai massicci investimenti in tecnologia digitale e intelligenza artificiale (Isybank ha già superato in 2 anni il milione di clienti); infine le reti di consulenza, con circa 17.000 professionisti dedicati, sono previste in crescita a circa 20.000 entro il 2027.
Per il CEO Carlo Messina si tratta del “miglior risultato di sempre in termini di efficienza operativa: sui prestiti c’è una pressione competitiva dal livello folle di M&A, ma vediamo una crescita del lending nel medio termine – ha detto in call –, questo trend continuerà anche nel prossimo trimestre“.
Riguardo il risiko bancario in corso “la nostra attitudine è stare assolutamente fuori, con nessun coinvolgimento – ha spiegato Messina –, anche perché abbiamo problemi significativi di antitrust in Italia: quello che sta accadendo, che definisco far west, non mi piace e il nostro stile è completamente differente“.
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