Monte Paschi Siena chiude il primo semestre con l’utile a 857 milioni di euro (+21,4% a/a).
Gli altri ricavi della gestione finanziaria e le commissioni nette (803 mln, +9,1%) hanno più che compensato la dinamica del margine di interesse ( 1.094 mln, -6,7%), che l’anno scorso aveva goduto di tassi più alti: quasi tutte le componenti commissionali sono positive incluse quelle da distribuzione di polizze assicurative (+3,3 mln), intermediazione e consulenza (+2,4 mln), finanziamenti (+10,1 mln) e garanzie (+3,9 mln). Nel complesso, l’attività bancaria commerciale ha registrato +9,9%, (+18,4 mln).
Forte la spinta commerciale: i volumi degli impieghi performing superano i 65 miliardi, +2,4% rispetto al primo trimestre e +4,9 sull’esercizio 2024, con i mutui ipotecari alle famiglie più che raddoppiati a livello annuo e il credito al consumo che segna +20%. In dettaglio, nel secondo trimestre sono stati erogati in tutto quasi 2 mld (3,2 da gennaio), di cui 1,1 mld in mutui (2,5 da gennaio) e il resto in altri finanziamenti , conti correnti e Pct. Il costo del credito scende a 175 mln di euro; stabili esposizione e coperture dei deteriorati.
La raccolta totale guadagna 2,2 mld portandosi a oltre 200 mld grazie al contributo della componente indiretta (105,9 mld), a fronte di una raccolta diretta sostanzialmente stabile (94,5 mld). Quanto ai coefficienti patrimoniali, al 30 giugno il CET1 si pone al 19,6%.
Intanto a Piazza Affari stenta a decollare l’offerta su Mediobanca, iniziata il 14 luglio e in conclusione il prossimo 8 settembre 2025. ieri, alla chiusura di Borsa, le adesioni avevano raggiunto ancora solo lo 0,059% delle azioni oggetto dell’operazione.
L’AD di MPS, Luigi Lovaglio, ha confermato agli analisti l’obiettivo di raggiungere il 66,67% del capitale sociale, precisando tuttavia che le previste sinergie saranno realizzabili anche con una quita inferiore: “Ci vorrà solo più tempo“, ha detto.
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