BPER chiude la prima metà del 2025 con l’utile netto semestrale più alto mai registrato: 903,5 milioni di euro, +29,5% a/a.
Il margine di interesse cala (1.626 mln, -3,4%) nello scenario di riduzione dei tassi di interesse, mentre salgono le commissioni (1.063,5 mln, +4,8%) trainate soprattutto dal ramo assicurativo danni e protezione (57,8 mln, +15,8); stabili quelle relative all’attività bancaria tradizionale(540,2 mln, +0,3%).
La raccolta diretta sale a 120,8 miliardi, guadagnandone 3,3: il dato sulle polizze vita è pari a 21,3 mld (+0,7%).
I crediti netti alla clientela aumentano (92,7 mld, +4,2%) grazie al dinamismo della rete, con nuove erogazioni nel periodo pari a 10,4 mld (+20,7%).
Il livello di copertura dei crediti deteriorati sale al 55,6% rispetto alla precedente relazione trimestrale. Resta alta la qualità del credito, con Npe lordo e netto tra i best in class, rispettivamente al 2,5 e all’1,1%; così come la liquidità e il profilo di capitale, con CET1 ratio al 16,2%. Il costo del credito annualizzato scende a 31 punti base, il cost/income ratio al 46,6%.
“Risultati frutto dell’importante trasformazione intrapresa con il Piano industriale al 2027, con cui stiamo rafforzando il posizionamento come banca di riferimento per la clientela – commenta l’AD, Gianni Franco Papa -. Con l’integrazione di Popolare Sondrio questo sviluppo sarà ulteriormente accelerato: insieme siamo già oggi una realtà più grande e più forte, al servizio di circa 6 milioni di clienti, con 2.000 filiali distribuite in tutta Italia e 410 miliardi di asset finanziari. Si apre ora una nuova fase per tutto il Gruppo e per i territori in cui operiamo“.
