21 Luglio 2025

Fondo di Garanzia Pmi sempre in crescita, ma grazie ai Prestiti a basso rischio

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Secondo l’ufficio studi del gruppo Nsa, il Fondo di Garanzia per le PMI avrebbe subìto una brusca frenata dall’impennata conosciuta a inizio 2025: rispetto alla crescita a doppia cifra rilevata al primo trimestre, l’aggiornamento al 31 maggio dell’osservatorio realizzato per Plus24 rileva un +6,5% annuo nel numero di domande, e un incremento di circa 2 miliardi di euro nei volumi finanziati e di 1,6 mld nel totale garantito.

Ciò che viene ribadito, è il senso contrario imboccato dalle risorse: la domanda delle medie imprese, che in teoria ne avrebbero meno bisogno delle piccole e micro, è salita del 30% intercettando più del 60% delle nuove erogazioni.
E’ chiaro che c’è qualcosa da rivedere nel meccanismo. D’accordo cautelare la casse statali dal rischio insolvenza, ma le garanzie vanno date a chi ne ha bisogno: si chiamano così perché servono appunto a coprire le spalle di chi, fragile, fa più fatica a investire per crescere e necessita di aiuto. Il 42% è destinato invece a operazioni a basso rischio, con un tasso medio di accantonamento del 2,5% e un finanziato di 274mila euro; solo il restante 58% riguarda i rating da 5 a 10, con accantonamento al 13% e finanziato a 202mila euro.

Se n’è parlato a giugno al Leadership Forum PMI di Roma, dedicato proprio al sofferente mercato dei prestiti corporate, e che ha raccolto la voce dei garanti pubblici: Sace, Invitalia, Ismea e naturalmente MCC, che amministra il Fondo.
Il credito alle micro e piccole imprese è in evidente continuo calo dal 2010, il Fondo ha prevenuto una emorragia più profonda, ma non è ancora abbastanza orientato alle esigenze delle Pmi più bisognose di liquidità” spiega all’inserto del Sole24Ore Roberto Nicastro, presidente di Banca AideXa, tra i player intervenuti all’evento EMFgroup con l’AD Marzio Pividori.

Le difficoltà sono da rintracciarsi in un coacervo di fattori: prodotti di piccolo taglio sconvenienti sia per le aziende che per gli intermediari, il repentino sali e scendi dei tassi d’interesse, normative nazionali e sovranazionali penalizzanti, desertificazione bancaria; da ultimo, volendo, anche i nuovi obblighi riguardanti la copertura catastrofale.
Il mercato non sta alla finestra: le molte partnership in corso tra player, così come la finanza complementare e la riforma per aumentare l’attività dei Confidi promettono di dare una mano alle realtà minori, per cui è però ineludibile un maggiore sostegno pubblico.

PMI, Private Banking e Alternative al Credito Tradizionale

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