di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Monte Paschi Siena ha raggiunto il 38,5% del capitale sociale di Mediobanca, ieri sera alla chiusura di Borsa, superando la soglia minima del 35% di adesioni all’offerta, che già le permette il controllo di fatto di Piazzetta Cuccia: la più importante banca d’affari italiana, con un rilevante pacchetto anche in Generali.
Ma l’AD Luigi Lovaglio non si accontenta di diventare primo azionista: l’attuale percentuale non gli consente infatti di consolidare Mediobanca, trasformando 1,3 miliardi di imposte differite in crediti fiscali da scontare a breve. Il recente rilancio cash da 750 milioni di euro in contanti, che ha innalzato il valore complessivo dell’operazione a oltre 16 miliardi, serve infatti a conquistare almeno il 51% del gruppo guidato da Alberto Nagel, dunque a ottenerne il controllo di diritto blindando la governance.
Pur di raggiungere lo scopo MPS ha rinunciato a raccogliere il 66,67% delle azioni, che avrebbe permesso una fusione tra i due istituti di credito ma che appare in effetti fuori portata.
Mancano ormai solo 3 sedute a Piazza Affari, contando quella odierna: il periodo di adesione all’opas terminerà infatti alle 17:30 di lunedì prossimo, 8 settembre; dunque per convincere gli investitori più scettici saranno decisivi i “supplementari”, ovvero la riapertura dei termini prevista dal 16 e al 22 settembre. Se al sostanzioso apporto di Delfin e Caltagirone, sommiamo i possibili contributi in arrivo – da Enpam ad Amundi, fino ad Anima – le proiezioni indicherebbero il raggiungimento di oltre il 40% delle adesioni: una buona base per tentare di allungare il passo negli ultimissimi giorni di contrattazione.
Oggi intanto si riunisce il CdA straordinario di Mediobanca per valutare l’offerta migliorata, sebbene sia certo l’ennesimo giudizio negativo da parte del management.
Cosa ne pensano invece gli analisti? Ieri Deutsche Bank ha riavviato la copertura del titolo MPS con raccomandazione Buy e un target price di 9,2 euro per azione, affermando che l’offerta ha un “forte razionale strategico“, un “rischio limitato di disruption” e può contribuire a “diversificare gli utili, accelerando la redditività del capitale“.
Nel frattempo Equita ha abbassato il giudizio su Mediobanca a Hold alla luce “dell’upside più limitato rispetto ai livelli di prezzo attuali” e delle “complessità legate all’integrazione” con MPS vede inoltre il rischio di “potenziale overhang sul titolo“, cioè di pressione in vendita in Borsa per effetto del disimpegno dei soci del patto di consultazione, sceso al 6,91% delle quote.
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