Crédit Agricole Italia chiude il primo semestre 2025 con utili netti per 468 milioni di euro (+5% a/a).
In scia ai risultati dei primi 3 mesi dell’anno, nella relazione finanziaria diffusa oggi spiccano gli oltre 2,3 miliardi erogati alle imprese da gennaio a giugno (+17%), di cui circa 800 mln destinati a operazioni Esg; +5% per i finanziamenti in agribusiness. In decisa progressione anche i mutui residenziali, a 1,8 miliardi (+28% t/t). Gli impieghi complessivi alla clientela raggiungono quindi 65,8 mld (+2,9%), grazie alla performance dei prestiti sia a breve (+7) che a medio-lungo termine (+2,3%).
Il costo del credito tocca un nuovo minimo storico (30 bps) e la riduzione dello stock di deteriorati (-14,4%) migliora gli indici NPE ratio lordo e netto, rispettivamente a 2,5 e 1,1%, con la copertura sul portafoglio non performing che sale nel periodo dal 53,7 al 58,4%. Quanto agli indicatori patrimoniali, CET1 eTCR si attestano al 15 e 20%.
Significativa l’evoluzione dei premi delle polizze ramo danni (+9%), che beneficiano dell’accesso digitale e del rafforzamento dei servizi di consulenza. Stabile la raccolta diretta (77,7 mld, +0,7%) mentre la fisiologica flessione del margine di interesse (847 mln, -6,2%), dovuta al calo dei tassi di mercato, mostra una buona tenuta sul trimestre (+1,7%) e nell’anno è stata parzialmente compensata dalla crescita delle commissioni (662 mln, +3,6%), trainate dalla vivace attività di collocamento e dalla componente di gestione, intermediazione e consulenza (+6,5%). Nella raccolta gestita (55 mld, +1,9%) si evidenzia il contributo della componente bancassurance, +0,6% rispetto al bilancio d’esercizio di fine 2024.
Sono 107mila (+9%) infine i nuovi clienti acquisiti in 6 mesi grazie anche all’apporto del canale digitale (41%) dell’istituto, guidato da un paio di mesi dal nuovo AD Hugues Brasseur (foto).
Protezione e Bancassurance al Protection Lab, con Credit Agricole Assicurazioni e BCC Vita
