23 Maggio 2025

L’affaire UniCredit-BPM finisce al TAR, e le altre News dal “Risiko”

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

La decisione della Consob di accordare un mese di tempo a UniCredit per trattare col governo i paletti del golden power alla scalata di Banco BPM ha scatenato l’ira di Piazza Meda, che impugnerà al TAR del Lazio il provvedimento dell’authority della Borsa.

Anche UniCredit presenterà a breve ricorso al Tribunale amministrativo, ma per sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del golden power.
La sospensione dell’Ops – finalizzata a lasciare il tempo necessario per fornire agli investitori di entrambe le parti informazioni chiare e adeguate per valutare correttamente l’offerta – è stata motivata dalla Consob proprio con la “situazione di incertezza creatasi in relazione agli eventuali esiti” dell’istanza di autotutela presentata da piazza Gae Aulenti alla presidenza del CdM, affinché riapra il procedimento sotto diversi aspetti. La proroga del termine dell’Ops al 23 luglio è stata giudicata “di particolare gravità” da Giuseppe Castagna, perché sostanzialmente ingiustificata e indifferente agli interessi del suo Gruppo: “Siamo di fatto bloccati per 8 mesi, mentre là fuori c’è un riassetto in cui potremmo legittimamente mostrarci come un protagonista, abbiamo molte possibilità che oggi ci sono impedite di fatto” ribadisce al Sole24Ore in edicola.

Riguardo l’acquisizione di Anima Holding da parte di BPM, UniCredit comunica di aver concluso un’approfondita valutazione – affrontata internamente per la mancanza di un’informativa trasparente durante la presentazione dei risultati trimestrali di BPM – da cui è emerso che “l’operazione è stata realizzata a condizioni considerevolmente meno favorevoli di quanto ipotizzato”, ovvero “a un prezzo di acquisizione più elevato e senza i previsti benefici sul capitale regolamentare associati al danish compromise”: il presunto depauperamento del capitale appare destinato a ridurre il rendimento dell’investimento, sebbene l’offerta soddisfi ancora i parametri finanziari stabiliti da UniCredit che, però, “non è ancora in grado di prendere alcuna decisione definitiva in merito al completamento dell’operazione“.
L’atmosfera si è surriscaldata, tanto che l’ormai 89enne presidente Consob, Paolo Savona, ha dichiarato oggi di essere pronto a lasciare l’incarico “se non sono più gradito“.

E’ la partita forse più delicata tra quelle in corso nel risiko bancario italiano, che sugli altri tavoli continua il suo gioco: Banca Sella Holding ha aderito infatti all’offerta di Banca Ifis su illimity, di cui detiene il 10%. Il CdA dell’istituto ha “valutato positivamente le prospettive di sviluppo industriale” dell’acquisizione, giudicandola “coerente” con la propria vision, e “ritenuto congruo il corrispettivo finanziario proposto“.
Nel frattempo sono arrivati i via libera di Commissione Ue e BCE all’Ops di Bper su Pop Sondrio: Francoforte, in particolare, ha stabilito che modifiche statutarie e aumento del capitale sociale al servizio dell’offerta non contrastano con la sana e prudente gestione di BPER. Il Gruppo guidato dall’AD Gianni Franco Papa rende noto che le altre autorizzazioni regolamentari proseguono nei termini di legge.

Risiko e Credito, Banche e Clienti: chi ci guadagna

(Visited 24 times, 24 visits today)
Navigazione fra articoli