Con utili netti a 2,8 miliardi di euro (+8,3% a/a), UniCredit chiude “il miglior trimestre della sua storia e il 17esimo consecutivo di crescita redditizia – esulta l’AD Andrea Orcel –, superando le aspettative in tutte le metriche finanziarie e ampliando il divario positivo rispetto ai concorrenti“, tanto da rialzare nuovamente la guidance sull’utile d’esercizio a oltre 9,3 mld.
Grazie allo slancio commerciale, le commissioni (2,3 mld, +16,5% t/t e +8,2% a/a) hanno trainato i ricavi (6,5 mld, +14,6% t/t e +3,2% a/a) e più che compensato la prevista riduzione del margine di interesse (3,5 mld, -4,8% t/t e -2,9% a/a) grazie soprattutto alle commissioni su prodotti assicurativi (0,3 mld, +5% a/a), trainate dalla crescita a doppia cifra delle polizze del ramo Danni (sia nell’assicurazione su proprietà e sinistri che nel Cpi), ma anche dal ramo Vita; positive, specialmente in Italia, le commissioni da attività di finanziamento e consulenza (0,5 mld, +3,5% a/a).
Salgono raccolta gestita (171,7 mld, +4,1% t/t e +13,2% a/a) e amministrata (208,9 mld, +4,1% t/t e +5,3% a/a); in lieve calo quella assicurativa (57,2 mld, -1,6% t/t e -0,8% a/a) e sui depositi (381,2 mld, -2,7% t/t e -1,8% a/a).
Sostanzialmente stabili i prestiti commerciali lordi medi in bonis (379,7 mld, -0,1% t/t e -1,4% a/a) con il nostro Paese principale contributore (142,8 mld) davanti alla Germania. La robusta qualità degli attivi è supportata da un’alta copertura e un portafoglio creditizio solido, con un rapporto fra deteriorati e crediti totali netti pari al 1,4% e un tasso di insolvenza dello 0,9%. UniCredit continuerà a incorporare i fattori Esg nelle attività di finanziamento: il recente piano “UniCredit per la CEE 2025” punta a offrire 2,3 mld di prestiti agevolati a micro e piccole aziende; tra le ultime iniziative corporate, l’adesione alla nuova garanzia Sace Growth e le partnership con Federalberghi e CIA.
Tra gli altri positivi dati della relazione: il RoTE tra i migliori del settore (22%), con il capitale in eccesso a quota 10 mld; il CET1 ratio che aumenta al 16%; il rapporto costi/ricavi leader di mercato (35,4%).
Sul fronte tecnologico, è stata annunciato un accordo decennale con Google che prevede la progressiva migrazione delle 13 banche del Gruppo sull’infrastruttura Google Cloud – dotandole di base unificata e maggiore scalabilità – e, tra le tante diverse migliorìe in termini di customer care e cyber security, lo sviluppo di nuove soluzioni e prodotti finanziari per la clientela basati sull’intelligenza artificiale. “In linea con il nostro approccio a partner unico per collaborazioni strategiche, abbiamo cercato il migliore – afferma Orcel –: le capacità all’avanguardia di cloud, IA e data analytics daranno slancio alla nostra trasformazione digitale rafforzando ulteriormente l’offerta ai clienti, rendendo più efficienti le nostre operazioni e favorendo una nuova era di innovazione guidata dai dati”.
Venendo all’outlook sul prosieguo dell’anno, l’Italia appare particolarmente esposta a dazi doganali e crescente incertezza, che rischia di frenare le decisioni di investimento e di spesa di famiglie e aziende, ma c’è fiducia sull’attuazione del Pnrr e sul miglioramento dei costi di finanziamento per il settore privato: la BCE è attesa tagliare ancora il costo del denaro, stimando un tasso terminale dell’1,75% nel terzo trimestre.
Nei prossimi mesi i fari saranno puntati, inoltre, sull’offerta per Banco BPM, dopo l’ok di Bce e Bankitalia la controllo diretto del player e indiretto delle altre società di BPM e di Anima: al 9 maggio le adesioni all’Ops hanno raggiunto 180mila azioni; il termine per le richieste è fissato al 23 giugno. Tuttavia “stiamo rivedendo la situazione dopo l’accordo su Anima, che distrugge valore, e le richieste del golden power – ha detto Orcel stamani a Cnbc –. Non eseguiremmo operazioni se non nell’interesse dei nostri azionisti: abbiamo uno scenario di base standalone che ritengo imbattibile nei prossimi 3 anni dal punto di vista della distribuzione e della crescita dell’Eps“.
“Non abbiamo pressioni per chiudere fusioni e acquisizioni – ha ribadito poi in call con gli analisti –, abbiamo il diritto di avere il tempo di valutare: ci sono alcuni elementi del golden power che non sono chiari, dobbiamo esaminarli prima di prendere una decisione definitiva. Abbiamo pazienza e aspetteremo“.