31 Agosto 2023

Mediatori Creditizi, il Passaggio dal Prodotto al Bisogno negli Innovativi Modelli End-to-End

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Preoccupazione per gli attuali rialzi dei tassi di interesse ma prospettive di crescita per il futuro grazie a formazione su acquisizione e fidelizzazione del cliente e alla capacità di rimpiazzare gli sportelli bancari chiusi sul territorio con modelli end-to-end di servizio diretto all’utente: è il fulcro di una recente indagine condotta da Research Dogma per Bnl-Bnp Paribas presso un campione di collaboratori e titolari di società di credito, ripresa dal nuovo numero online di OAMagazine.

Una categoria con un buon profilo culturale (il 34% è laureato), decisamente maschile (il 76% sono uomini) e discretamente giovane (il 36% è sotto i 44 anni).  In portafoglio hanno “sia clienti difficilmente bancabili, che richiedono la costruzione di offerte sostenibili – riporta la rivista dell’Organismo agenti e mediatori -, che clienti per cui non sarebbe un problema rivolgersi direttamente alla banca ma che apprezzano il servizio offerto dalla mediazione creditizia“, ormai sempre più sociale. La maggioranza degli operatori “descrive una maggiore complessità congiunturale (…), parallelamente viene percepita in aumento la domanda, in particolare da giovani e ceti in maggiore sofferenza economica“. Attualmente 8 pratiche su 10 gestite sono mutui, il restante 20% riguarda soprattutto contratti di CQS e prestiti ordinari, ma altri prodotti di credito e di protezione b2b e b2c sono destinati a svilupparsi nei prossimi anni, diversificando l’offerta nella direzione di una copertura più ampia delle esigenze della clientela.

L’effetto della sentenza Lexitor non appare così critico: il 29% pensa che nel medio termine avrà un impatto significativo ma non eccessivo, mentre il 41% è fiducioso che si rivelerà assai contenuto. “Dalla ricerca – continua OAMagazine – emerge una prospettiva in cui ci sarà il passaggio dal prodotto al bisogno, con una gestione duratura del cliente nel tempo: un ruolo di tipo consulenziale, in cui la tecnologia farà la differenza senza però stravolgere una professione ad alta intensità relazionale”. E proprio da questa ricerca “voglio trarre lo stimolo a guardare tutti, con fiducia, al futuro – scrive il presidente OAM Francesco Alfonso nell’editoriale introduttivo -: è un futuro in cui i cambiamenti in atto, a partire dall’innovazione tecnologica, comporteranno rischi ma anche opportunità. L’OAM continuerà a fare fino in fondo la sua parte con una vigilanza intelligente e attenta per accompagnare gli iscritti in questa nuova fase, nella convinzione che il ruolo degli intermediari del credito sarà sempre essenziale per garantire la concessione di finanziamenti sostenibili, nell’interesse dei consumatori e della stabilità del sistema“.

L’OAM aggiorna, a seguire, anche il trend degli iscritti ai suoi albi: da inizio anno gli Agenti in attività finanziaria e nei servizi di pagamento sono diminuiti rispettivamente di 186 e 101 unità, mentre crescono i mediatori (+10) e specialmente i collaboratori di ogni categoria (+505), che arrivano a quota 20.026. In calo del 2% il numero dei mandati, in particolare relativi a cessione del V e mutui, seguiti da quelli per credito personale che rappresentano il 41% del totale; aumentano invece i mandati per aperture di credito in conto corrente e incasso e trasferimento fondi (+4%), insieme a factoring e credito revolving (+1%).

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