18 Aprile 2023

Credito, ABI si Allinea a Bankitalia: anche a Marzo Tassi sù e Prestiti giù

Continua a rallentare l’erogazione dei prestiti alle famiglie e alle imprese e, nel frattempo, i tassi di interessi proseguono la loro salita, soprattutto quelli sui mutui, sfondano la soglia del 4%.

Il bollettino di marzo dell’ABI ricalca più o meno i numeri di quello emesso da Bankitalia a febbraio: a seguito dei rialzi della Bce, il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,81% contro il 3,65% del mese precedente.

Quello sui mutui immobiliari si è attestato al 4% rispetto al 3,76% del mese precedente e al 5,72% di fine 2007 (il 4% indicato a via Nazionale già a febbraio teneva conto del Taeg). Non è un caso che solo ieri l’Istat abbia certificato nel terzo trimestre 2022 un crollo del 7,4% annuo dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni, omogeneo su tutto il territorio nazionale (pur continuando a segnare un +5,2% nei 9 mesi) e, nello stesso periodo, la prima contrazione del mercato immobiliare, dell’1% annuo, dopo due trimestri consecutivi in positivo.

Tornando ai dati ABI, a marzo il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese a marzo è stato invece del 3,9% contro il 3,55%. Nel complesso, la crescita dei prestiti a famiglie e aziende a marzo si è quasi azzerata scendendo dal +1 al +0,5% annuo, dopo che a febbraio erano rispettivamente cresciuti del 2,5 e diminuiti dello 0,5%. Avanza lentamente anche il deterioramento dei crediti: al netto di svalutazioni e accantonamenti effettuati dalle banche con risorse proprie, le sofferenze a febbraio sono state pari a 15,5 miliardi di euro, 200 milioni in più in un mese; mentre il rapporto sugli impieghi totali è stato dello 0,89% a fronte dell’1,03% di un anno fa.

Continuano a scendere inoltre le consistenze dei depositi, dunque la liquidità parcheggiata sui conti correnti: a fine marzo erano pari a 1.783 miliardi, 4 in meno in un mese (-2,9% annuo). In continua ripresa invece, complice l’aumento dei tassi, la raccolta bancaria sui bond che tocca 220 miliardi, +10% in un anno, proprio nel mese in cui il crack Credit Suisse ha fatto temere un inasprimento delle condizioni di mercato. Cominciano ad arrivare infine i primi adeguamenti del costo del denaro sulla remunerazione dei depositi: a marzo il tasso di interesse medio è passato allo 0,80% dallo 0,71% di febbraio.

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