di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Da domani, 16 settembre 2025, per 5 giorni – fino al 22 settembre – si riapre a Piazza Affari il periodo di adesione all’Opas di Monte Paschi Siena su Mediobanca, chiusa lunedì scorso al 62,3% del capitale sociale.
Forte della percentuale azionaria incassata, l’AD di MP Luigi Lovaglio punta a convincere altri investitori e ad avvicinarsi all’80%, dunque alla fusione di Piazzetta Cuccia, che probabilmente dovrà rinunciare anche al brand.
La sensazione è che l’obiettivo sia a portata di mano e il controllo totale raggiungibile tramite un’opa residuale sul restante 20% di quote. Iniziativa che valorizzerebbe l’offerta per complessivi 13,5 miliardi di euro, realizzando quindi le promesse dell’istituto di credito toscano: sinergie da 700 milioni annui derivanti dall’integrazione operativa e commerciale; e 1,2 mld di dta, rafforzando ulteriormente la posizione patrimoniale col Cet1 al 16%.
In questa settimana sui media si sono susseguite reazioni, analisi e commenti degli esperti sul quella che è la terza e principale partita del risiko bancario andata in porto, dopo i successi di Bper su Popolare Sondrio e Ifis su illimity bank, entrambe ora in corso di integrazione.
Tra le varie voci, per il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, lo scenario che si va delineando “consolida il posizionamento di MPS come attore di primo piano nel sistema finanziario italiano, con un impatto limitato sulla liquidità“: monitorare cosa accadrà adesso – alla riapertura dei termini in Borsa – “sarà cruciale per confermare l’effettiva fattibilità del delisting” e dunque massimizzare il valore dell’operazione semplificando governance, decisioni strategiche (come ad esempio eventuali razionalizzazioni di sportelli) e gestione delle partecipazioni chiave in Generali Assicurazioni.
La finanziaria Compass, in particolare, rappresenta un potenziamento decisivo per il settore retail di Rocca Salimbeni.
Mediobanca ai dipendenti: “MPS arriverà all’80%, Fusione il male minore”
