19 Gennaio 2022

Signorini (IVASS): “le Assicurazioni devono fare bene il loro Mestiere. Così Contribuiranno alla Ripresa del Paese”

Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia e Presidente dell’IVASS, è intervenuto al Webinar “Assicurare la Ripresa”, organizzato da Swiss Re…

Vorrei dire per prima cosa che il ruolo più importante delle assicurazioni nel contribuire allo sviluppo del Paese è la loro capacità di fare bene il proprio mestiere. Sostenere famiglie e imprese nella gestione dei propri rischi è uno dei fattori che meglio può contribuire ad accrescere il benessere della società e la competitività del sistema economico. La diffusione dei servizi assicurativi può consentire di ridurre la vulnerabilità rispetto a eventi che possono colpire la salute, il patrimonio, la capacità di generare reddito.

In Italia, forse per un’eredità storica le cui cause non sono facili da valutare, in generale il livello della copertura assicurativa è basso rispetto agli altri paesi europei. Questa sotto-assicurazione ha assunto una concreta evidenza con l’esperienza della pandemia. Il paese si è trovato a fronteggiare le molteplici conseguenze, dirette e indirette, della crisi; Governo e Parlamento hanno messo in campo misure di sostegno senza precedenti. In certi ambiti una più adeguata diffusione di coperture assicurative a protezione del reddito di famiglie e imprese avrebbe potuto contribuire al ristoro dei danni subiti da ampie fasce di imprese e famiglie. Le relative coperture assicurative, tuttavia, sono proprio tra quelle per cui la diffusione è molto minore in Italia che in altri paesi. Paradossalmente, l’effetto netto della pandemia sui conti economici delle compagnie assicuratrici in Italia è stato per lo più positivo, a causa della diminuzione dei sinistri del ramo Auto.

Come poco diffuse sono le coperture dei rischi nel segmento delle imprese, così, nonostante la frequenza relativamente elevata di terremoti e inondazioni, anche i danni derivanti da catastrofi naturali sono poco assicurati rispetto ad altri paesi dove simili rischi sono elevati. Scarso rilievo, sempre nel confronto internazionale, hanno le coperture assicurative legate all’invecchiamento della popolazione e alla salute. Sarebbe anche auspicabile una maggiore attenzione e presenza delle compagnie assicurative nel rilascio di garanzie per le fasi di realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, un settore particolarmente importante oggi data l’esigenza di far procedere speditamente i progetti del PNRR.

Ritengo quindi auspicabile, in prospettiva, che si accresca il ruolo dell’industria assicurativa nel campo che le è proprio. Nel cogliere opportunità di sviluppo per sé, le compagnie possono contribuire anche al benessere collettivo. Tutto ciò naturalmente nel rispetto della più rigorosa tutela della clientela, e sempre in un regime di piena e trasparente concorrenza che impedisca il formarsi di rendite indebite.

In definitiva, credo che per gli operatori del settore assicurativo la via maestra per contribuire al rilancio del Paese sia fare di più e bene il loro core business, assumere e gestire rischi. Per alcuni aspetti tra quelli che ho menzionato, si può riflettere sulla possibilità di trovare sinergie tra l’attività di mercato degli assicuratori e gli interventi e le regole stabilite dallo stato.

Aggiungo qualche breve considerazione sul ruolo che il settore ha nella sua qualità di investitore qualificato.

Le risorse che il settore intermedia sono ingenti: si tratta di un ammontare dell’ordine dei 10.000 miliardi a livello europeo, il 10% circa dei quali riferibili al mercato assicurativo italiano. L’allocazione efficiente di questagrande massa intermediata è importante. La regolamentazione prudenziale, e la sua applicazione da parte delle autorità di vigilanza, contribuiscono ad assicurarne una gestione prudente, rispettosa della natura delle assicurazioni come investitore a lungo termine, solido e affidabile…”

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