di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Il business del credito al consumo italiano non sembra conoscere tassi né crisi geopolitiche, a differenza del credito alle PMI, nè evidenzia particolari difficoltà di accesso al mercato o di sovraindebitamento da parte dei clienti, anche perché diretto soprattutto all’acquisto di beni durevoli.
Secondo Assofin il trend positivo ricominciato nel 2024, in cui il credito retail ha chiuso con +7,5% annuo di volumi, è continuato nei primi due mesi del 2025 raggiungendo circa 9,4 miliardi di euro (+6,2% a/a escludendo dal computo le carte di credito). In dettaglio, a gennaio e febbraio i prestiti personali sono cresciuti dell’11% e la cessione del quinto dello stipendio/pensione del 6,6%. Il presidente Cesare Colombi avverte “un ritorno alla progettualità da parte delle famiglie, che ha acquisito importanza a partire dal 2° semestre dello scorso anno anche grazie alle politiche monetarie più espansive” e alla maggiore propensione delle banche ad allentare i cordoni, onde aumentare gli impieghi in bilancio.
In base a una precedente analisi di Crif, al II semestre 2024 l’erogato del buy now pay later era cresciuto dell’85% rispetto a 2 anni fa e del 32% annuo, erodendo il business dei finanziamenti sotto i 5mila euro (-1% a7a): l’80% dei contratti è inferiore a 300 euro, sebbene sia possibile dilazionare cifre ben superiori, mentre gli small ticket si collocano quasi sempre sopra i 500. Nonostante possa prevedere degli interessi è il POS Lending, rispetto a Pay in X, la tipologia di Bnpl che sta sostituendo i tradizionali piccoli prestiti grazie soprattutto a facilità d’uso, e crescente presenza e anche minore rischiosità creditizia quasi dimezzata rispetto ai finanziamenti di piccolo taglio.
Dall’aggiornamento del Barometro al I trimestre, il credito alle famiglie risulta cresciuto del 3% annuo e l’importo medio dell’8,3%, a 10.161 euro: il valore più alto degli ultimi 10 anni, determinato in larga parte dall’inflazione. A fare da volano – nei primi 3 mesi – le richieste di prestiti personali (+15,9% a/a), a bilanciare la frenata dei finalizzati (-8,6%): i primi hanno registrato però un aumento dell’erogato più contenuto (12.495 euro, +2,4%) rispetto ai secondi (7.518 euro, +9,6%). Quasi un finanziamento su 3 ha un piano di rimborso superiore a 5 anni, da notare tuttavia che il 45% degli importi è comunque sotto i 5.000 euro e il 61% tra 0 e 150 euro: anche da questa ricerca si capisce, quindi, che il Bnpl ha fatto il suo per spingere il mercato.
Experian conferma che il 2025 è partito col vento in poppa per questa forma di dilazione di pagamento: +27,5% a gennaio dopo il +30% dell’intero 2024 (dato simile a Crif), il +99,98% del 2023 e il +206% del 2022. Ovvio che con tali percentuali il ritmo di crescita ora si stabilizzi: sempre a gennaio infatti, nonostante i saldi, su base mensile il giro d’affari è calato stagionalmente dell’11,4% dopo l’abbuffata di acquisti di fine anno. Diffondendosi tra i clienti già bancarizzati, va fisiologicamente scemando pure il fenomeno dell’inclusione finanziaria, che ha ulteriormente ridotto la popolazione senza storia creditizia. L’81% va in moda; seguono staccati attività outdoor (7,5%), articoli sportivi (3,57%), estetica (2,31%) e gioielli (2,15%). L’importo medio è 149 euro: Roma la città con la maggior incidenza di richieste Bnpl sul totale nazionale (9%), ma in generale è al Sud la fetta di mercato più ampia (37,8%).
Nel recente aggiornamento al I trimestre, i prestiti personali performano bene (+15% a/a, +13% t/t), mentre – rispetto a Crif – i finalizzati mostrerebbero un andamento ambivalente (+4,23% a/a, -4,22% t/t). Crescono gli importi medi richiesti, specie per i prestiti personali (+6% a/a) e la cessione del quinto della pensione, lievitata a due cifre a livello trimestrale su tutto il territorio nazionale e in particolare nel Nord Est (+12%).
“Nonostante tassi di interesse ancora elevati rispetto a gennaio 2023, il mercato si rivela dinamico e in evoluzione, caratterizzato da una maggiore equità nell’accesso al credito tra le diverse aree geografiche” commenta Armando Capone, CEO di Experian Italia, rilevando una riduzione del divario nel potere d’acquisto tra Nord e Sud della penisola, dove restano predominanti prestiti finalizzati e CA per dipendenti pubblici. Segnali incoraggianti per la seconda metà del 2025 anche per Alessio Santarelli, CEO di Segugio.it, che nella prima parte ha “registrato un aumento sia nelle visite al sito che nelle domande finalizzate“. Il report ribadisce la Z Generation come motore del business, con gli under 30 che rappresentano quasi un terzo della clientela (+8% tra i richiedenti prestiti personali e +25% per la CQ) e il segmento Millennial che sembra avviarsi invece verso una lenta saturazione: probabilmente adesso è il momento della riscossa dei Boomers. Secondo il Polimi, l’e-commerce supererà i 62 mld nel 2025 (+6%) intercettando 35,2 milioni di utenti online. Possibile che la maggiore regolamentazione da parte delle autorità, anziché soffocarne gli sviluppi, incrementi ancora la fiducia dei consumatori verso questo strumento digitale.
Avvera, finanziaria del gruppo Credem, è ad esempio una delle società che crede molto nelle potenzialità del Bnpl, di cui si parlerà – tra l’altro – martedì 10 giugno a Roma, nell’ambito del Leadership Forum Summer 2025 di EMFgroup, di cui PLTV.it sarà media partner e che come ogni anno raccoglierà nella capitale i maggiori player della consulenza creditizia italiana.
Bnpl e Crypto i prodotti dell’anno, nel 2025 non ci annoieremo