16 Gennaio 2024

ABI: Tassi Invariati a Dicembre, Frena il “Credit Crunch”

Variazioni impercettibili dei tassi di interesse medi a dicembre 2023: quello sui mutui flette leggermente dal 4,5% di novembre al 4,42 mentre quello sui finanziamenti alle imprese ha proseguito ad aumentare  altrettanto lievemente dal 5,5 al 5,9%; per un risultato, sul totale dei prestiti, identico al mese precedente: 4,76%.

Lo rileva il bollettino mensile diffuso oggi da ABI, a qualche giorno da quello di Bankitalia su novembre e, se è vero che i mercati anticipano le mosse della Bce, c’è da attendersi che nella prossima riunione – la prima dell’anno, in agenda giovedì 25 gennaio – il board di Francoforte lasci il costo del denaro invariato per la terza volta consecutiva.
Il tasso praticato sui depositi, invece, è salito dal 3,82% al 3,9% e il rendimento ha raggiunto lo 0,96%; stabili le consistenze, passate da 1.739 a 1.779 miliardi di euro ma comunque in calo del 3,8% annuo.

Per quanto riguarda il credito, secondo i dati dell’associazione dei bancari italiani a dicembre i prestiti a imprese e famiglie sono scesi complessivamente del 2,2% annuo rispetto al 3% di novembre (qui il precedente bollettino), quando le sofferenze nette sono cresciute a 17,7 mld dai 17,5 di ottobre (quasi 4 mld in più in un anno) e il loro rapporto sugli impieghi all’1,05 dall’1,04%. “Il calo dei volumi è coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda“, ripete da tempo il testo della relazione.

Eppure “i tassi di mercato nell’ultimo mese e mezzo sono già calati nettamente – ha detto l’altrieri il presidente Antonio Patuelli, a margine della consegna del Fiorino d’Oro -. È calato l’Irs, e quindi chi ha un mutuo indicizzato all’Irs adesso paga di meno, e chi vuol farne uno nuovo parte da una base più bassa rispetto ai massimi del novembre scorso“. D’altronde la stessa BCE rileva che lo spread è tornato a calare sul finale d’anno, dopo che le agenzie di rating hanno confermato le valutazioni di affidabilità creditizia dell’Italia. Il futuro, per la clientela attuale e potenziale, appare insomma più roseo.
Prosegue infine la dinamica divergente tra raccolta diretta delle banche, che cala, e raccolta indiretta tramite obbligazioni e investimenti, in rialzo.

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