7 Novembre 2022

Intesa Sanpaolo: Utile 9 mesi da Record e Risultati di Elevata Qualità. 30 miliardi a Imprese e Famiglie contro Caro Energia

Una banca che genera profitti e valore per gli azionisti, un gruppo in salute che guarda al futuro del paese e al suo sviluppo.

Così l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ha commentato i risultati del gruppo nei primi 9 mesi di quest’anno.

Intesa Sanpaolo ha chiuso infatti i primi nove mesi del 2022 con un utile netto pari a 4.367 milioni di euro – record dal 2008 – escludendo 1,3 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina, “pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso” varato prima dello scoppio delle tensioni internazionali. L’utile netto contabile è pari a 3.284 milioni di euro, in calo del 18% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il risultato della gestione operativa è in crescita del 2% rispetto ai primi nove mesi 2021, i proventi operativi netti in aumento dello 0,1%, i costi operativi in diminuzione dell’1,8%.

Un’altra operazione per mettere in sicurezza i bilanci è quella legata alla riduzione dei crediti deteriorati. In dettaglio la riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, è pari a circa 3,9 miliardi di euro da fine 2021 e a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 25,5% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,8% al netto. L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,4% al lordo delle rettifiche di valore e all’1,3% al netto considerando il dato contabile al 30 settembre, pari rispettivamente al 2,2% e all’ 1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021. Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è al 46,9% a fine settembre 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 65,8%.

Per contrastare il caro energia, sono stati stanziati 30 miliardi di euro per crediti agevolati in favore di imprese e famiglie, con tassi di interesse a zero per quelle più in difficoltà. Sono invece 46 i miliardi iniettati nel sistema produttivo e nel tessuto sociale del paese attraverso prestiti e investimenti. Il tutto, creando valore per gli azionisti: i dividendi maturati nei primi nove mesi sono pari a 2,3 miliardi di euro. Il CdA ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2022 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione.

Dunque una situazione patrimoniale florida che, guardando anche all’andamento dei suoi clienti, dimostrerebbe per Messina la forza del Paese: e se tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 dovesse registrarsi una riduzione del Pil si tratterebbe di un fatto tecnico, che dovrebbe essere in ogni caso recuperato con una crescita decisa del 2024. Intesa Sanpaolo sottolinea che “le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi di euro su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2%). Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime/energia“.

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