6 Dicembre 2022

Più Welfare, più Fatturato: i Numeri dell’Index PMI 2022 di Generali

Oltre il 68% delle Pmi italiane supera il livello base di welfare aziendale e raddoppiano quelle con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 all’attuale 24,7%. E’ quanto emerso dal settimo rapporto Welfare Index Pmi 2022 di Generali, presentato oggi a Roma.

In dettaglio: il 70,7% delle aziende con oltre 250 addetti presenta un livello elevato di welfare (64,1% nel 2017); nelle aziende tra 101 e 250 addetti la quota si attesta al 66,8% (59,5% nel 2017). Raddoppiano poi le microimprese, da 6 a 9 addetti, dove la percentuale è al 15,1% (7,7% nel 2017). “L’incremento – si legge nel rapporto – è dovuto in buona parte alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie”. Le aree che vedono un maggior impegno sono: “Sicurezza e condizioni lavorative” (74% delle Pmi con livello alto e molto alto), “Welfare di comunità” (66,5%), “Diritti, diversità e inclusione” (47,8%) e “Formazione e sviluppo del capitale umano” (40,6%).

“Le imprese con un welfare più evoluto – riporta l’analisi – ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle aziende con un livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello delle aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%”. Nel gruppo di imprese appartenenti ai settori economici più colpiti dalla crisi, ad esempio, il margine operativo lordo per addetto nel periodo 2019-2021 è cresciuto del 50,5% tra le pmi con livello elevato di welfare, mentre è diminuito del 15% tra quelle con livello base. Allo stesso modo, l’indice di redditività (utile/fatturato) è cresciuto di 2 punti percentuali tra le prime e di 0,4 p.p. tra le seconde.

“Il welfare aziendale è un fattore strategico per il successo delle imprese e una priorità per il Paese – ha dichiarato il Ceo di Generali Italia, Giancarlo Fancel -, anche per raggiungere gli obiettivi del Pnrr attraverso una partnership tra settore pubblico e privato”. Oggi il welfare aziendale, infatti, non è più solo un settore complementare di quello pubblico, ma è diventato anche un fattore di resilienza e di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili: aprendosi al territorio, può costituire la base di un nuovo welfare di comunità.

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