17 Aprile 2023

L’Importanza dell’Insurtech nella Gestione del Rischio per il Piccolo Commercio

Negli ultimi 10 anni in Italia hanno chiuso circa 100mila negozi e oltre 16mila imprese di commercio ambulante.

Un fenomeno evidente soprattutto al Nord e nelle città medio-grandi, invase da grandi catene globalizzate, rispetto ai centri più piccoli dove il commercio di prossimità regge ancora. Le cause non sono da addurre solo al lockdown Covid 2020-2021 ma anche e soprattutto a sviluppo dell’e-commerce (le vendite sul web sono passate da 16,6 miliardi di euro nel 2015 a 48,1 nel 2022), stagnazione strutturale dei consumi, regressione dei salari, nuove abitudini di vita e modalità di distribuzione e, da ultima, la crisi energetica che sta trascinando tassi e inflazione. Emerge dall’analisi “Demografia d’impresa nelle città italiane” dell’ufficio studi di Confcommercio. A livello merceologico calano soprattutto – di oltre il 30% – i comparti giocattoli, mobili e ferramenta mentre è boom per le attività di alloggio, +43,3%.

In questo contesto – nota Paolo Tanfoglio, Ceo del broker Lokky – un altro fattore che incide sulla solidità del piccolo commercio è “la mancanza di una cultura assicurativa e una conseguente esposizione a rischi che, se non gestiti adeguatamente, possono contribuire alla chiusura di un’attività. Il trend per i commercianti al dettaglio è, infatti, quello di assicurarsi poco o nulla per i rischi che potrebbero causare danni più ingenti, per esempio incendio e danni al fabbricato, che possono comportare costi di ripristino molto elevati”. L’Osservatorio Fintech&Insurtech del Politecnico di Milano ha rilevato che “solo il 30% dei clienti è pronto ad abbracciare il canale digitale, l’insurtech, ovvero tutto ciò che è innovazione technology-driven in ambito assicurativo“.

Dunque il segmento ha ampi margini di crescita. L’omnicanalità, con la sua innovazione e ridefinizione dell’offerta, è in grado di offrire anche alle piccole imprese “un miglior servizio di consulenza assicurativa rispetto ai canali tradizionali – conclude Tanfoglio – grazie alla velocità di proposizione, efficacia, flessibilità, gestione paperless delle pratiche (preventivi snelli e online, utilizzo della firma digitale e archiviazione in cloud), trasparenza e tracciabilità dei consensi”. Insomma prodotti semplificati, accessibili e sostenibili dell’insurtech potrebbero fare la loro per guidare una profonda trasformazione culturale del nostro tessuto di esercizi commerciali, che continuano a rappresentare il cuore della cultura imprenditoriale italiana.

Machine Learning, IoT, Big Data: una Finestra sull’Insurtech 2023

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