28 Ottobre 2022

Allianz Trade: Insolvenze in aumento del 36% nel 2023 in Italia

Il difficile scenario macroeconomico e le incertezze geopolitiche, la crisi energetica e le interruzioni della catena di approvvigionamento, sono fattori di grande complessità che si fanno sentire su flussi di casse delle imprese.

Secondo il report “Il rischio d’impresa è tornato: attenzione alle insolvenze aziendali”, realizzato da Allianz Trade, compagnia leader nel segmento dell’assicurazione crediti commerciali, le insolvenze aziendali globali dovrebbero aumentare sia nel 2022 (+10%) che nel 2023 (+19%).

Nei prossimi due anni l’Europa potrebbe essere particolarmente colpita dall’impennata delle insolvenze: Allianz Trade prevede infatti aumenti in Francia (+46% nel 2022; +29% nel 2023), Regno Unito (+51%; +10%), Germania (+5%; +17%) e Italia (-6%; +36%). La regione dovrebbe superare il livello pre-pandemico di insolvenze fra le imprese già nel 2022 (+5%).

“La ripresa delle insolvenze aziendali è già una realtà per la maggior parte dei Paesi, in particolare per i principali mercati europei (Regno Unito, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e Svizzera) a cui si ascrivono due terzi dell’aumento.

A livello globale, la metà dei Paesi esaminati ha registrato un aumento a doppia cifra delle insolvenze aziendali nella prima metà del 2022. Tuttavia, negli Stati Uniti, in Cina, Germania, Italia e Brasile si registra ancora da lungo tempo un basso livello di insolvenze, ma la tendenza dovrebbe invertirsi il prossimo anno”, spiega Maxime Lemerle, Lead Analyst of Insolvency Research di Allianz Trade.

Tra le ragioni dell’impennata generale delle insolvenze aziendali, Allianz Trade individua innanzitutto la bolletta energetica che continuerà a rappresentare il principale shock di redditività, in particolare per i Paesi europei. Ai livelli attuali, i prezzi dell’energia annullerebbero gli utili della maggior parte delle imprese non finanziarie, mentre, il potere di determinazione dei prezzi diminuisce a causa del rallentamento della domanda. Inoltre, nella prima metà del 2023 si profila lo shock dei tassi d’interesse e l’accelerazione dei salari.

Per l’Europa ciò potrebbe equivalere allo shock di redditività di -4pp provocato dal Covid-19.

Come previsto, gli elevati saldi di cassa delle imprese (ancora superiori ai livelli pre-Covid-19 per il 43% negli Stati Uniti, il +36% nel Regno Unito e il +32% nell’Eurozona) hanno svolto un importante ruolo di cuscinetto contro la normalizzazione della politica monetaria nel 2022, ma il peggio forse deve ancora venire.

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