22 Settembre 2023

Prestiti alle Imprese, Garanzia Pubblica Strutturale fino a 5 Milioni: l’Impegno del Governo contro il Credit Crunch

Il nostro Paese nel secondo trimestre 2023 si è posizionato in coda nella graduatoria dell’Eurozona per quanto riguarda i prestiti bancari alle imprese, -7%.

L’aumento del rischio procede parallelo a quello della restrizione del credito,  in atto in particolare per le imprese: il quadro non stimola a investire neanche quelle capienti e la discrezionalità delle banche nell’offerta è assai limitata dalle regole europee, che impongono percezione e tolleranza della rischiosità di inadempienze nel fissare l’asticella sulla concessione dei prestiti. “In questo senso fondi e garanzie pubbliche permettono una maggiore flessibilità e di far credito” ha riconosciuto ieri presidente di ABI Antonio Patuelli, intervenendo in videomessaggio convegno organizzato a Roma dall’ANSPC-Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito. Nell’occasione rappresentanti di Mimit e MEF hanno assunto l’impegno a far rientrare gradualmente il Fondo di Garanzia – di cui le banche sono strumento di trasmissione – a una operatività sistemica, e a rendere strutturale la garanzia pubblica fino a 5 milioni di euro. Confindustria avrebbe auspicato un limite ancora più alto e l’ampliamento della garantibilità alle società a media capitalizzazione, sostenendo che le misure di sussidiarietà siano molto dispendiose, ma sempre meglio che niente.

Per attuare la filiera a valle del Pnrr – ha detto Paolo Fiorentino, ad di Banca Progetto, presente all’incontro – le Pmi fornitrici hanno bisogno di finanza per sostenere l’avvio dei lavori e in questo è fondamentale il ruolo delle garanzie: esiste per privati e imprese da oltre 20 anni, tuttavia il superamento del limite a 2,5mln ha innescato una leva di sviluppo keynesiano con un allineamento d’interessi virtuoso tra garante, banche ed imprese. Il finanziamento agli investimenti – ha aggiunto – oggi rappresenta la finalità del 40% del totale delle garanzie emesse dal fondo, mentre era inferiore al 25% nel periodo 2015/2019, e nella nostra banca la percentuale supera l’80%Inoltre, il 75% delle garanzie oggi sono a favore di aziende con un rating che va da medio ad alto come emerge dai report rilasciati dal Fondo di Garanzia”.

Il problema del governo, purtroppo, è aiutare tutte le altre: le micro realtà familiari che non ce la fanno. Da distinguere nettamente dalle Pmi – secondo Stefano Caselli dell’Università Bocconi, moderatore e relatore dell’incontro – per cui bassa capitalizzazione e alto livello di rischio sarebbero in realtà dei pregiudizi: “Hanno un livello di patrimonializzazione superiore alla grande impresa (60% vs 98%) e d’indebitamento inferiore (3,0 vs 4,9)”. E le garanzie pubbliche ai finanziamenti bancari significano “riduzione della pressione sul capitale assorbito delle banche e quindi più credito disponibile e a tassi più bassi; minore pressione sulle garanzie richieste alle imprese e maggiore spazio di manovra per sviluppare investimenti materiali e immateriali; riduzione dell’esposizione al rischio dei relativi costi, individuali e collettivi”. Inoltre il report PWC on Italian SMEs evidenzia un rapporto 1 a 14 tra risorse stanziate dallo Stato e volume di finanziamenti: un dato da tenere d’occhio “così come all’analisi storica delle perdite registrate, stimate intorno a 10-11% dei prestiti erogati, per capire quale moltiplicatore straordinario siano le garanzie al credito“.

Tassi e Prestiti: dopo le Banche, Stress-Test per Imprese

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