25 Ottobre 2023

Lexitor e CQ: un Anno di Sentenze Contradditorie, Tenue Riflesso sui Contenziosi Bankitalia e Abf

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Il crogiuolo di sentenze abbattutesi nell’ultimo anno sul rimborso anticipato dei prestiti, in particolare la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, ha creato una tale confusione tra intermediari e clienti che poteva sembrare inevitabile un aumento dei contenziosi. 

Così è stato, ma solo in minima parte e per quanto riguarda i dati dell’Arbitro bancario finanziario. Tutto è cominciato da quando nel settembre 2019 la Corte di Giustizia UE ha stravolto i criteri consolidati di rimborso allargandolo a tutti i costi, up front e recurring. Nel luglio 2021 il governo Draghi interviene nel far west di contenziosi e interpretazioni riguardanti la retroattività della norma escludendola a partire dal 2019 con un decreto, impugnato a sua volta dal tribunale di Torino e dichiarato incostituzionale dalla Consulta il 22 dicembre 2022. Il 9 febbraio 2023 di nuovo la Corte di Giustizia pone un controverso distinguo riguardo i mutui immobiliari, nel frattempo anche i giudici dei piccoli tribunali locali ci mettono del loro per aumentare il caos sul diritto a quali costi rimborsare e in quale proporzione.

L’UFI, ospite negli studi di PLTV, prova più volte a fare chiarezza con gli esperti del settore e si arriva al 10 agosto, con la pubblicazione in contemporanea sulla GU di due diverse discipline sul rimborso delle estinzioni anticipate norme; fino al 6 settembre scorso,  quando ad esprimersi è la Cassazione che sembra “riabilitare” la restituzione del costo totale del credito e l’abbattimento di ogni termine prescrittivo: insomma, una storia che non finisce mai come ha titolato in un editoriale il nostro esperto consumerista Fabio Picciolini.

Anche nel 2022 i ricorsi all’Abf sono calati di un ulteriore 31% rispetto al 2021 arrivando a circa 15.400 l’anno e alla flessione – nonostante le criticità interpretative fossero in corso già da 3 anni – hanno contribuito proprio quelli riguardanti CQS e CQP. Quest’anno i contenziosi hanno proseguito a diminuire ma, all’interno del loro numero complessivo, quelli sulla cessione del V hanno iniziato a riacquistare peso passando al 30% del secondo trimestre 2022 al 45% del secondo trimestre 2023. Dopo la diminuzione del 6% del 2022, nel 2023 sono cresciuti invece gli esposti alla Banca d’Italia, arrivati nel secondo trimestre dell’anno a 2.775 segnalazioni di consumatori: in questo caso però, l’aumento delle segnalazioni dei consumatori si deve a surroghe e rinegoziazioni di mutui a tasso variabile e non alla CQ.

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