Mediobanca chiude i primi 9 mesi dell’esercizio 2024-2025 con un utile netto di 993 milioni di euro (+5,2% a/a).
Stabile 1.476 mln il margine di interesse, nonostante il sensibile calo dei tassi di mercato. All’interno dell’aggregato, cresce il risultato del comparto Consumer Finance (845,2 mln, +8,6% a/a e +2,2% t/t) grazie ai maggiori volumi di impiego (+910 milioni medi). Le commissioni e gli altri proventi netti salgono a 819,4 mln (+24,1% a/a) con il contributo del Consumer invariato a 109,6 mln, 16,3 dei quali afferenti alla piattaforma di Bnpl Heylight (+13% a/a; +6% t/t).
La raccolta salda a 66,1 mld guadagnando 2 mld nei 3 mesi, grazie alla diversificata strategia di provvista,
In scia ai brillanti risultati semestrali, Compass si conferma motore di crescita del margine di interesse del Gruppo (845 mln, +9% a/a e +2% t/t) ma anche degli impieghi complessivi (54 mld, +3,9% a/a e – t/t) e – con l’80% della nuova produzione di prestiti personali effettuata su rete proprietaria – è tra i leader del credito al consumo: un business che presenta interessanti potenzialità di sviluppo per le evoluzioni demografico-comportamentali degli italiani; rotazione del libro impieghi a tasso fisso e forte presidio dei rischi permettono, infatti, di beneficiare di rendimenti medi crescenti.
Nei 9 mesi la finanziaria ha erogato 6,7 mld (+9,1% a/a) di cui 2,4 nell’ultimo trimestre, grazie in particolare ai prestiti personali (3,1 mld, +9,9% a/a, di cui 1,2 nel trimestre). In ripresa anche i nuovi mutui ipotecari, che saldano poco sopra 1 miliardo, e la richiesta di finanziamenti Corporate che incide sugli erogati di lending e finanza strutturata (6,3 mld, +55% a/a di cui 2,2 nel trimestre). L’utile netto di Compass tocca i massimi storici (308 mln, +6% a/a).
La generale flessione delle attività deteriorate riguarda anche il Consumer, che cala a a 824,5 mln per un’incidenza sui crediti totali lordi inferiore al 5%. I ratio patrimoniali (CET1: 15,6%9, Total capital: 18,5%).
Mediobanca Premier prosegue a riposizionarsi verso clientela più sofisticata, incrementando il numero di clienti con masse gestite sopra i 500mila euro, e il progressivo arricchimento dell’offerta di prodotti e servizi. Riguardo il settore Insurance, l’apporto dell’investimento in Generali è positivo alla luce della stabilità e visibilità degli utili della compagnia.
Confermate le linee guida per l’esercizio corrente, tra cui: raccolta netta di 9-10 mld; ricavi e commissioni in aumento; margine di interesse ancora resiliente per la forza di Compass, capace di assorbire la riduzione dei rendimenti degli altri attivi.
“L’aggregazione tra Banca Generali e Mediobanca, che porteremo per approvazione da parte degli azionisti nell’assemblea del 16 giugno, completa il percorso di trasformazione in un player diversificato, focalizzato su business ad elevata crescita e basso assorbimento di capitale” annuncia l’AD di Mediobanca Alberto Nagel.
Il comunicato dedica 3 pagine a spiegare il valore che creerebbe la combinazione con Banca Generali e, al contrario, i numerosi rischi connessi con l’offerta presentata da Monte Paschi Siena, ribadite dallo stesso Nagel nella conference call seguita alla diffusione della relazione, rivelando di aver ricevuto “feedback molto positivi” dagli investitori.
“La combinazione potrebbe avere senso da un punto di vista industriale – ha dichiarato Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali, che sempre oggi ha pubblicato una solida trimestrale -. I due business potrebbero essere complementari, con Banca Generali concentrata sul Wealth Management e Mediobanca sul Corporate e Investment Banking“. Tuttavia “è un viaggio lungo: da oggi (con la nomina degli advisor, ndr) proveremo a capire meglio logiche e implicazioni dell’Ops”.
Nel frattempo, la presentazione del nuovo Piano industriale – prevista a fine giugno – è stata sospesa in attesa di sviluppi sul risiko bancario in corso in Italia.
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