22 Giugno 2020

AMA, Assomea e Fimaa contro “le IENE”. Si evidenzia nuovamente la Necessità di Qualificare il Consulente del Credito

E’ stato diffuso nella trasmissione televisiva “Le Iene” dello scorso 16 giugno, un servizio televisivo avente ad oggetto una pratica scorretta architettata per l’acquisto di una abitazione da parte di “giovani entro i 35 anni di età”.

Nel servizio veniva evidenziata la possibilità di accedere ad un “mutuo” ipotecario con “garanzia statale”, attraverso cui poter finanziare il 100% del prezzo dell’immobile.

Attraverso una procedura “truffaldina” suggerita dall’agente immobiliare gestore della vendita dell’immobile, veniva proposto un finanziamento che copriva oltre che il prezzo dell’immobile, tutte le ulteriori spese legate alla compravendita stessa (provvigioni d’agenzia, oneri notarili, imposte legate alla compravendita, ecc.).

Questa modalità, comportava il finanziamento quindi di una cifra superiore al prezzo di vendita dell’immobile, contravvenendo sia alle regole di credito della Banca finanziatrice che alla normativa sui mutui immobiliari ipotecari.

Nel servizio televisivo applicavano questa modalità degli “pseudo consulenti” (definiti Broker), che venivano identificati ERRONEAMENTE come “MEDIATORI CREDITIZI”.

Le scriventi Associazioni condannano fermamente tali pratiche truffaldine.

Ci occorre altresì l’obbligo di evidenziare come tra i soggetti “danneggiati” da queste truffe, ci siano proprio le società di Mediazione Creditizia oltre che gli Istituti di Credito coinvolti.

Il servizio invece ha dato un’immagine ed una visione assolutamente negativa dell’operato e dell’attività dei Mediatori Creditizi, che dobbiamo fermamente stigmatizzare.

Le società di mediazione creditizia impegnano risorse enormi, sia in termini di persone che di capitali, per controllare la regolarità dell’operato dei propri Collaboratori ed il rispetto delle leggi vigenti e sono tra le imprese maggiormente controllate a livello nazionale, in quanto sottoposte ad un’attività di vigilanza da parte del proprio Organismo di controllo (OAM – www.organismo-am.it), attivo e presente nello svolgere il proprio ruolo istituzionale.

Le norme e le procedure a cui sono sottoposte le società di Mediazione Creditizia sono costantemente aggiornate, verificate ed attuate; per cui non c’è margine per sostenere che vi sia una prassi operativa così diffusa, come emergerebbe dalla visione del predetto servizio televisivo.

Vi è invece una percentuale elevatissima di soggetti che operano ​abusivamente nell’ambito del mercato dei finanziamenti ed è su tali soggetti che deve essere posta l’attenzione.

Invece, molto sommariamente e superficialmente, nel servizio televisivo citato si parla genericamente di “mediatori creditizi” e di “prassi” che il soggetto denunciante, tra l’altro incappucciato con un passamontagna, riferisce riguardare “il 70% delle operazioni di mercato,

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per un importo di finanziamenti erogati pari a 2 miliardi di euro”, senza che il giornalista protagonista abbia mai speso una parola su tali affermazioni assolutamente generiche e non dimostrabili.

Per sola finalità di chiarezza, il mercato dei mutui immobiliari in Italia, ammonta a circa 50 miliardi annui.

Se le affermazioni del testimone fossero reali, l’ammontare delle truffe ammonterebbe a oltre 35 miliardi di euro annui.

L’accesso ai finanziamenti immobiliari attraverso il Fondo di Garanzia istituito con la legge 147/2013, che nel servizio giornalistico viene preso a riferimento per la identificata “prassi” truffaldina, copre solo una piccola parte dei mutui erogati in Italia per l’acquisto di immobili.

Non sarebbe quindi mai possibile che i “numeri” proposti dall’esperto mascherato possano avere nessun tipo di conferma nella realtà.

Auspichiamo che i soggetti coinvolti vengano identificati dalle autorità competenti e che possano essere messi nelle condizioni di non poter più essere dannosi per il settore del credito, già troppo spesso identificato negativamente presso l’opinione pubblica.

Siamo disponibili ad un confronto trasparente sulle modalità con cui vengono messe in atto le attività di consulenza da parte dei Collaboratori delle società di Mediazione Creditizia, che tutti i giorni operano nella massima correttezza per consentire ai propri clienti di accedere in maniera sicura e consapevole al credito per l’acquisto di immobili e non solo.

Anzi: per suffragare la tesi dell’attività diffusa e fraudolenta si cita la legge 147/2013 che agevola la concessione di finanziamenti a giovani di età inferiore ai 35 anni, senza citare che l’ammontare complessivo del fondo messo a disposizione dallo Stato sulla base di tale legge ammonta a complessivi euro 200.000.000 (e non 600.000.000 come citato nel servizio) e che tale fondo è rivolto non soltanto ai giovani di età inferiore ai 35 anni, ma anche alle giovani coppie, ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, ai conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari, e che quindi vi è un’evidente discrasia tra l’affermazione che la prassi incriminata riguarderebbe il 70 % del mercato, quando l’ammontare del mercato dei finanziamenti ammonta ad oltre 50 miliardi di euro annui, ed il predetto fondo aperto a più soggetti, e non solo ai giovani di età inferiore ai 35 anni, ammonta a 200 milioni di euro.

Non c’è comparto dove non vi siano delle devianze, neanche quello giornalistico, come ben noto, ma di certo non è tollerabile, e non può essere ammesso, il messaggio per cui se alcuni sbagliano allora tutta la categoria deve essere accusata.

Un modo di fare giornalismo che non condividiamo, non apprezziamo, e che non comprendiamo francamente da quale intento sia mosso.

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