Popolare di Sondrio chiude il primo trimestre 2025 con un utile netto di 173,3 milioni di euro (+19,3% a/a) che riflette l’incremento dell’attività bancaria caratteristica (387,5 mln, +3,6%), trainata da margine di interesse (272,1 +1,9%) e soprattutto commissioni nette (115,4 mln, +8%), tra cui spiccano quelle rivenienti da Bancassurance.
Positivo, pertanto, anche il margine d’intermediazione (419,4 mln, +2,5%). La raccolta diretta cifra 43.823 mln (-1,5% rispetto alla chiusura di bilancio 2024), quella indiretta 52.440 mln (+0,6%), quella assicurativa 2.248 mln (+2,7%). Gli indicatori di liquidità si attestano ben oltre i requisiti minimi regolamentari, così come i coefficienti patrimoniali.
I finanziamenti complessivi alla clientela ammontano a 35.880 mln (+2,4% t/t) di cui 2,1 miliardi nei primi 3 mesi dell’anno (+22,5% a/a); cala l’incidenza dei deteriorati lordi mentre salgono i tassi di copertura. Da segnalare il recente accordo con BEI per il credito ale Pmi agricole. Bene le società controllate e collegate al gruppo, in particolare si distinguono le performance economiche riportate da Factorit e BPS (Suisse).
Risultati che “costituiscono il migliore viatico nella realizzazione del Piano industriale 2025-2027 – dichiara Mario Alberto Pedranzini –. L’obiettivo è di ampliare le quote di mercato, diversificare le fonti di ricavo, rendere il nostro modello di business ancor più resiliente“. Il dg si sofferma sulla capacità della struttura di rispondere alle sfide del mercato “con le proprie specificità” e “a modo nostro“, in chiaro riferimento all’offerta esercitata da BPER: “Nelle direttrici di sviluppo delineate, ‘our way forward’, confidiamo che tutti gli stakeholder possano riconoscere i valori di serietà, intraprendenza e affidabilità che contraddistinguono il nostro modo unico e distintivo di fare banca“.
“Non vogliamo stressare le commissioni – ha aggiunto in conference call con gli analisti – ma costruirci una clientela fidelizzata su cui poter contare per lo sviluppo futuro: la prossimità è il nostro punto di forza, ma con una continua evoluzione del digitale che consente, su specifici segmenti, di raggiungere un’ottima profittabilità” penetrando nuovi spazi per soddisfare esigenze di nicchia.
Sul fronte dell’M&A, di novità a livello di sistema “ne stanno dando tutti i giorni: una dinamica imprevedibile fino a due anni fa e che ora presenta scenari di particolare interesse. Guardiamo con attenzione – ha concluso Pedranzini –, cercando di capire dalle mosse di chi è più bravo di noi dove può spingersi l’attività di banche commerciali come la nostra“. “Noi siamo soggetti a passivity rule, ma non abbiamo una quota del 13% nelle Generali da usare come moneta di scambio” ha aggiunto scherzano il CFO Massimo Perona.
Il CdA ha nominato Pierluigi Molla presidente fino alla scadenza del suo mandato nel 2026