Al 31 marzo 2025 i crediti netti verso clientela di illimity Bank sono pari a 4,6 miliardi, di cui 2,9 riferiti al core business ridefinito l’anno scorso – ovvero Factoring, Finanza strutturata, Turnaround, Asset Based Financing e Investment Banking – sostanzialmente invariati rispetto al 2024. Lo stock flette del 3% su base trimestrale, per la stagionalità del business Factoring.
A livello annuo gli impieghi di b-ilty, piattaforma di lending online per piccole imprese, quasi raddoppiano a 823 milioni; mentre Hype, la jv paritetica con Banca Sella Holding, si conferma tra le prime fintech retail in Italia con una base di 1,9 mln di clienti (+4% a/a) e 43 mln di euro di transazioni da gennaio a marzo (+20%): oltre ai tradizionali servizi di pagamento l’offerta propone una gamma completa di soluzioni per risparmio, assicurazioni e prestiti personali. Il 60% dei crediti alle Pmi è assistito da garanzie statali, per un Npe ratio lordo contenuto al 2%.
La raccolta sale a 7 mld (+11% a/a), di cui 4 retail (+3%), costituita all’83% da depositi a termine. illimity ha particolarmente accusato il calo del costo del denaro sia sull’utile, praticamente azzerato, che sul margine di interesse (32,1 mln, -19% a/a), atteso tuttavia in stabilizzazione già dai prossimi mesi beneficiando anche del progressivo calo del costo del funding.
Completano il quadro: solida posizione di capitale, con Cet1 ratio in aumento al 14,7% e TCR al 18,9%; e robusto profilo di liquidità, con un LCR a circa 388%. Il founder e Ceo, Corrado Passera, parla di “risultati incoraggianti: forte crescita delle nuove erogazioni, margini resilienti, elevata efficienza operativa e costo del credito ben sotto controllo: vogliamo continuare a sostenere le Pmi – dice – come in questi anni in cui siamo cresciuti costantemente in termini di impieghi, anche in contesti di contrazione del credito a livello di sistema bancario”.
Il 2025 si configura come un anno di transizione e riallineamento: l’outlook sul prosieguo d’esercizio vede la qualità del credito continuare a beneficiare di un’elevata incidenza di prestiti assistiti da garanzie pubbliche e di una politica di accantonamenti prudenziali. Ovvio che l’attuazione delle nuove linee guida strategiche è rallentata dall’Opas di Banca Ifis, già ben avviata: il CdA del gruppo si riunirà il 15 maggio per analizzare l’offerta.
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