5 Ottobre 2022

Monito di EIOPA sulle Polizze CPI

L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) lancia un monito ad assicuratori e banche (in qualità di distributori assicurativi) per tutelare i consumatori in merito alla distribuzione di polizze CPI.

L’intervento di EIOPA fa seguito a un report dedicato alla vendita sui mercati UE di polizze assicurative legate ai mutui, crediti al consumo e carte di credito, che ha fatto emergere alcune attività potenzialmente dannose per i consumatori, derivanti da pratiche di sottoscrizione e di vendita inadeguate, nonché da tutele insufficienti per evitare conflitti di interesse.

L’EIOPA chiede pertanto a banche e assicurazioni di garantire che le polizze CPI “offrano un valore equo ai consumatori”.

L’EIOPA ha individuato i seguenti aspetti chiave che possono avere un impatto negativo sui consumatori: scelta limitata e barriere all’acquisto. In teoria i consumatori sono liberi di combinare i prodotti di credito offerti dalle banche con un prodotto CPI di qualsiasi fornitore. Tuttavia, le diffuse pratiche di cross-selling impediscono ai consumatori di farlo, poiché l’83% delle banche lega i CPI al loro prodotto di credito principale.

Dal report sono emerse notevoli differenze fra i prodotti, nelle condizioni, nelle esclusioni e nelle caratteristiche dei prodotti CPI. Fattori che rendono difficile ai consumatori comparare le diverse soluzioni presenti sul mercato. Inoltre, EIOPA ha osservato notevoli variazioni di prezzo anche all’interno del singolo Paese.

Complicazioni anche quando i consumatori desiderano cancellare la polizza CPI e anche quando decidono di cambiare provider. Il 43% degli assicuratori ha dichiarato che per poter annullare le loro polizze i consumatori devono prima ottenere un accordo dalla banca e soddisfare determinate condizioni.

Inoltre, una quota significativa del premio lordo (GWP) pagato dai consumatori finanzia la remunerazione delle banche, mentre i pagamenti dei sinistri ai consumatori sono, in media, inferiori al 30% del GWP. Tra il 2018 e il 2020, le commissioni pagate alle banche variavano: tra il 30% e il 70% del GWP per oltre la metà delle polizze CPI dei mutui; tra il 40% e l’80% del GWP per oltre due terzi delle polizze CPI del credito al consumo; tra il 40% e il 90% del GWP per la maggior parte delle politiche CPI delle carte di credito. Infine, la maggior parte delle banche (74%) non dispone di un modello di allocazione dei costi per la vendita di prodotti CPI. “In assenza di tali dati, commissioni elevate non possono essere corroborate dal livello dei costi sostenuti”.

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