3 Novembre 2023

BNPL, Quali Plus per il Business dell’Intermediazione Creditizia

di Fabio Picciolini, esperto consumerista

Oltre un anno fa PLTV pubblicò un mio articolo sul Buy Now Pay Later, operazione digitale che in poco tempo ha raggiunto un notevole successo in Usa, Europa e in tono minore in Italia.
A 18 mesi da quell’editoriale la situazione è cambiata, particolarmente dopo la pandemia Covid: non solo crisi energetica, inflazione, tassi di interesse e guerre hanno colpito le tasche dei consumatori; ma hanno fatto irruzione nel mercato anche l’Intelligenza artificiale e il machine lerning per valutare il cliente, e il fingerprinting per tracciarne in real time l’attività online sul web.

Nonostante l’EBA abbia chiaramente affermato che si tratti di “concessione di un credito”, il BNPL è ancora interpretato a metà tra mezzo di pagamento e finanziamento. In concreto, consente di frazionare i pagamenti in 3 rate: una iniziale e 2 a scadenza, di solito mensile, a tasso zero. Una soluzione definita win win perché sembrerebbe che ci guadagnino tutti: la società incassa le commissioni; il merchant paga qualcosa, ma ottiene subito il saldo delle vendite e le può incrementare; e il consumatore può comprare qualcosa in più rispetto alle sue disponibilità, al momento dell’acquisto.
Il BNPL nasce nell’ormai lontano 2012 e si è sviluppato nell’epoca dei tassi zero, per cui finanziare una dilazione di pagamento a brevissimo termine non era particolarmente rischioso. Era e resta un’operazione redditizia: per le fee a carico del commerciante superiori anche al 10%; e le sanzioni in caso di mancati pagamenti da parte del consumatore, particolarmente salate. Oggi però il tasso di riferimento BCE è al 4,50%, quello del funding è salito molto, gli investitori hanno stretto i cordoni della Borsa, le operazioni per cui serve maggior liquidità sono aumentate e i default, pur contenuti, sono in crescita.

Per affrontare il nuovo scenario alcuni operatori stanno ampliando le proprie proposte con l’offerta di finanziamenti “normali”, maggiore controllo sulle linee di credito multiple, accordi con i circuiti di pagamento, apertura di conti correnti: tutto per andare oltre la “semplice”, breve dilazione.
Altri intermediari hanno sottoscritto accordi con società specializzate nell’analisi delle regolamentazioni adottate a livello europeo e nazionale, nella verifica della clientela e nella lotta al furto di identità. Altri intermediari ancora stanno comprando crediti BNPL dalle piattaforme: perché impegnano capitali, pur non avendo alcun guadagno e rischiando mancati pagamenti? La banale procedura di onboarding di clientela – a cui in prospettiva potranno essere venduti tanti altri prodotti, dal conto al prestito, a condizioni di mercato – fornisce già da sola una risposta.

La domanda di BNPL c’è ma la curva di Laffer, riferita al commercio, dice che l’aumento dei prezzi non può essere infinito: oltre un certo livello non conviene più comprare, e si riducono le vendite.
Per le famiglie c’è invece il pericolo che, se non informati in maniera chiara e messi in grado di fare scelte consapevoli, possano accendere senza saperlo un classico finanziamento con rimborso rateale, su cui sono calcolati interessi, anziché una breve dilazione del pagamento a tasso zero. Molti lo ignorano, ma il rischio di sovraindebitamento è reale. Il BPNL non ha particolari limiti di accesso per cui tanti piccoli debiti possono sommarsi ad altre singole situazioni debitorie, oltre che alla generale perdita di potere d’acquisto. E se non si riesce a stare in regola con i versamenti, la conseguenza è di essere considerati “cattivi pagatori” dopo poche settimane, con aumento continuo degli oneri e impossibilità ad accedere a un prestito in futuro. Non a caso se Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Usa stiano introducendo misure di controllo al riguardo.

L’inserimento del BNPL nella Direttiva sul credito al consumo (CCD) è quindi importante ai fini dell’applicazione di una specifica normativa, di maggiore trasparenza.
Qualcuno potrà dire “cosa c’entra il BNPL con PLTV”? C’entra molto. Se è possibile per un intermediario creditizio collocare prestiti o carte di pagamento, vendere o noleggiare un POS e altro, perché non dovrebbe essere possibile contrattualizzare un merchant con una società che offre BNPL? Un’opportunità per qualsiasi consulente o agente in attività finanziaria, che potrebbe agire direttamente per conto della propria mandante, offrendo un’ulteriore attività ai propri stakeholder attraverso le convenzioni stipulate, e coadiuvando il merchant nella ricerca della piattaforma tecnologica più conveniente. Se non fosse ancora sviluppato, potrebbe rappresentare un plus per il business dell’intermediazione creditizia.

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