1 Dicembre 2023

Credito cooperativo, doppia Fusione in Veneto: dopo Iccrea tocca a Cassa Centrale

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Il 2 dicembre le assemblee dei soci di Bcc Patavina e Bcc di Verona e Vicenza, entrambe frutto di passati accorpamenti, sono chiamate a dare il via a una nuova fusione nel mondo Iccrea creando la prima Bcc per dimensioni in Veneto, con un patrimonio netto di partenza di 452 milioni di euro “che permette di sostenere l’operatività – ha dichiarato di recente il presidente di Bcc Patavina, Leonardo Toson -. Potremo permetterci un piano di sviluppo in controtendenza rispetto a quanto sta facendo il sistema bancario, con una partenza senza esuberi e che potrà valutare anche dove poter aprire filiali“. Le riunioni in agenda serviranno a rifinire i dettagli dell’assetto societario: la sede centrale sarà a Padova, con 3 aree territoriali; nel periodo d’avvio – che durerà 3 anni – il governo sarà affidato a un consiglio di amministrazione composto da 15 membri che, dopo il primo mandato, scenderanno a 13.

L’operazione non sorge da difficoltà finanziarie essendo le due banche “ampiamente sane: entrambe fanno utili e sono ben patrimonializzate” ha assicurato al Sole24Ore Flavio Piva, presidente Bcc Verona e Vicenza, convinto che – grazie al Gruppo – si possa mantenere marginalità anche con una banca retail capillare stand alone: “Siamo ben lungi da immaginare una banca popolare, teniamo al modello mutualistico e avremo un’impostazione policentrica”. Nessun taglio a personale e filiali, “anche perché non abbiamo sovrapposizioni territoriali“, né altre operazioni all’orizzonte, almeno per il momento. Un ottimo segnale anche perché secondo la Cisl, solo in provincia di Venezia, in meno di 7 anni hanno chiuso 156 filiali bancarie.

Ma c’è già un altro progetto che sta per prendere quota nella regione, da luglio 2024. A ottobre i cda di Banca del Veneto Centrale e di Longare e Bvr-Banche venete riunite di Schio – altre due realtà a loro volta aggregatrici – hanno firmato una lettera d’intenti per la nascita di un nuovo istituto di credito: la zona di competenza si estenderà su 267 comuni, soprattutto del vicentino, e diventerà il terzo dei 67 di Cassa Centrale con 5 miliardi di raccolta totale, 2,2 mld di impieghi, 370 mln di fondi propri e 19.500 soci.
È grazie alla spalla di questi due grandi gruppi bancari Iccrea e Cassa Centrale, che il modello BCC può guadagnare terreno sui competitor anche nei contesti più digitalizzati del Paese, crescendo senza linee esterne, giacché la vicinanza alle realtà locali si può declinare anche tecnologicamente. “Siamo cresciuti negli ultimi anni – ha dichiarato alcuni giorni fa il presidente del gruppo Iccrea, Giuseppe Maino – perché i grandi gruppi si stanno concentrando, si stanno perdendo quelle fasce di banche popolari che una volta erano numerosissime e che con la riforma Renzi piano piano vengono inglobate: noi stiamo salendo dal basso occupando quegli spazi”.

BCE, Ok a Fusione BCC Verona e Vicenza-Banca Patavina: Nasce la BCC Veneta

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