22 Agosto 2022

Sono 16mila le Imprese Sociali in Italia con 460mila Addetti in maggioranza Donne o Persone Svantaggiate

Le imprese sociali, cooperative e non, che devono avere come obiettivo statutario l’interesse generale della comunità, sono in netta crescita: in Italia ci sono 16mila imprese sociali (95% delle quali nella forma di cooperative sociali), con 460mila addetti, in maggioranza donne, con ricavi pari a circa 15 miliardi di euro. Un vero e proprio sistema imprenditoriale, dunque, che, però, è ancora molto poco conosciuto e troppo spesso sottovalutato, nonostante, ad esempio, i due terzi dei servizi di welfare prestati in Italia siano garantiti da imprese sociali”.

È quanto è emerso durante l’edizione 2022 della rassegna “Economia sotto l’ombrellone”, svoltasi a Lignano Sabbiadoro.

Paolo Felice, presidente di LegacoopSociali Fvg l’associazione maggiormente rappresentativa della cooperazione sociale in Friuli Venezia Giulia, ha spiegato che ciò che distingue le imprese sociali dal volontariato “è proprio l’approccio imprenditoriale che spinge le imprese sociali a realizzare utili, non per fini di lucro, ma per reimpiegarli in attività nell’interesse generale della comunità. In Friuli Venezia Giulia, in particolare, le imprese sociali sono 210, con circa 15mila addetti, dei quali 800 circa sono persone svantaggiate (con un’invalidità superiore al 46%) e generano un fatturato di 600 milioni di euro”.

Le imprese sociali sono in massima parte cooperative sia di tipo A, e quindi cooperative di operatori che si occupano di riabilitazione nell’ambito della disabilità, della salute mentale, dell’assistenza a minori e anziani, sia di tipo B, e quindi cooperative di inserimento lavorativo che devono impiegare almeno il 30% di persone in condizioni di svantaggio come, ad esempio, invalidi, carcerati, persone in cura per dipendenze, ecc.

I servizi forniti dalle imprese sociali vanno dalle pulizie alla manutenzione del verde, dai call center alla tipografia dalla ristorazione fino alla produzione di componentistica meccanica e molto altro ancora. Servizi che sono prestati in ospedali, enti pubblici, scuole e via dicendo senza che gli utenti se ne rendano conto.

Le imprese sociali, la cui grande utilità è stata riconosciuta e sostenuta sia dall’Agenda Onu 2030 con l’obbiettivo 8°, sia dal Piano d’azione per l’economia sociale approvato dalla Commissione Europea a dicembre 2021, hanno trovato una sistematizzazione, seppur con qualche eccessiva complicazione burocratica, anche nella riforma nazionale del Terzo Settore, ma continuano a essere poco considerate.

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