22 Dicembre 2023

MedMal: Meno Sinistri ma più Cari, aspettando i Decreti della legge 24/2017…

Dal 2012 al 2022 le richieste di risarcimento per errori medici si sono ridotte di quasi un terzo: dalla media di 45 a 16 l’anno per singola struttura sanitaria, record negativo secondo l’annuale MedMal Report di Marsh condotto su 84 aziende operative in Italia tra ospedali, cliniche e reti ambulatoriali.

Nello stesso periodo il costo dei sinistri è invece cresciuto di oltre il 30%, raggiungendo l’anno scorso i 130mila euro a pratica contro i 97mila di 10 anni prima. Il 32% dei ricorsi attiene a errori chirurgici, seguiti da quelli diagnostici (22%) e terapeutici (10%), questi ultimi aumentati di circa il 60% in 5 anni Dunque, da una parte si apprezza il miglioramento nella gestione dei rischi grazie a misure preventive, dall’altra il peso sui bilanci societari – specie nelle strutture sanitarie complesse (di secondo livello e negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico) – dei maggiori oneri di liquidazione, incrementati in parte dall’inflazione (non ancora le nuove tabelle di risarcimento del danno parentale implementate dai tribunali di Roma e Milano a gennaio 2023 e dunque non considerate nel report dell’intermediario assicurativo globale).

Altre cifre della ricerca Marsh, riferite sempre al 2022: il tasso di rischio a livello nazionale è di 5,32 sinistri ogni 100 medici; 2,16 ogni 100 infermieri; e 1,11 ogni mille ricoveri; con un costo di 6.718 euro a sinistro, leggermente in aumento dai 6.571 della precedente edizione). L’analisi riporta casistiche molto dettagliate degli episodi denunciati in riferimento alle diverse specialità mediche – da Ostetricia e Ginecologia a Ortopedia e Traumatologia – evidenziando specialmente gli errori da parto che, sebbene rari, gravano sul 14% dei costi visto che si arriva a 440mila euro di risarcimento a evento. Aumentano inoltre le infezioni contratte durante ricovero e degenza che incidono sul 9% del costo totale dei sinistri, a fronte del 4,7% del 2012) con costi per singola pratica tra i più elevati (più di 142mila euro) e tempi di chiusura tra i più alti (3 anni contro i 2,8 di media).

Il quadro emergente è di un mercato della medical malpractice particolarmente vitale per le compagnie. “Oltre alla sfera clinico assistenziale, altri elementi di criticità continuano a mettere alla prova la sicurezza delle aziende sanitarie e dei pazienti, come ad esempio la gestione dei rischi legati al personale e all’organizzazione del lavoro” spiega Marco Araldi, amministratore delegato di Marsh Italia, sottolineando l’allarme delle aggressioni in corsia: “Lo sviluppo di strategie e modelli di identificazione e mitigazione di tutte le esposizioni, insieme a una più profonda promozione della cultura del rischio – conclude – può essere la chiave per rafforzare la solidità di un settore da sempre vitale per il nostro Paese”.

Nel mentre si attende ancora l’emanazione della tabella unica nazionale prevista dall’art 138 del Codice delle assicurazioni, e soprattutto dei decreti attuativi della legge 24/2017, la cosidetta Gelli-Bianco, a ormai ben 6 anni dalla sua promulgazione. Che riguarda proprio la sicurezza delle cure e del paziente e la responsabilità professionale degli operatori sanitari: i contenuti vanno calati urgentemente nella prassi, a cominciare dalla definizione puntuale dei requisiti minimi delle polizze.

Gelli-Bianco: una Legge da Riscrivere, che non Tutela né Medico né Paziente

 

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