A 6 mesi dall’investimento in un software con tecnologia blockchain per il rilascio di garanzie fideiussorie, le prime stime indicano l’ottima redditività del progetto di Wholesale Insurance, tra i primi intermediari assicurativi italiani ad aver scommesso sulla blockchain.
Su oltre 50 milioni di premi intermediati a oggi dal broker nel ramo Cauzioni, il rapporto sinistri/premi certificato risulta inferiore al 2% a fronte di una media nazionale superiore al 40%, indice di uno scarso value for money.
L’obiettivo era creare una soluzione valida per l’intero ecosistema delle polizze cauzioni: dal contractor o richiedente fino alla stazione appaltante e/o beneficiario, coinvolgendo anche l’intermediario, i coobbligati e il notaio qualora il prodotto richiedesse autentiche notarili.
L’innovazione tecnologica “permette a tutti gli attori coinvolti di accedere, tramite apposito link, a una webservice dove verificare le firme digitali delle parti coinvolte e consultarne l’archivio – spiega Marcello de Cristofaro, managing shareholder di Wholesale Insurance -. Il sistema non si limita al controllo delle polizze, ma può essere collegato con tutti i fornitori e le banche dati, in modo da avere una visione di insieme: queste ampie funzionalità hanno determinato un impatto significativo in termini di redditività, in aggiunta alla rigorosa valutazione dei rischi“.
Secondo la società il ramo Cauzioni è tra i segmenti del mercato che presenta i più significativi margini di crescita, e per questo conta di chiudere l’esercizio 2024 con un consistente margine di crescita.
