

di Fabio Picciolini, consulente.
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 182 del 22 agosto 2016, è stata pubblicata la Legge n. 150 del 13 luglio 2016, n. 150: Delega al Governo per la riforma del sistema dei Confidi.
La legge è finalizzata al miglioramento dell’accesso al credito per le piccole e medie imprese (PMI) e per i liberi professionisti, ottimizzando il ruolo dei Confidi, contenendone i costi e semplificando gli adempimenti, attraverso l’emanazione entro 180 giorni da parte del Governo dei decreti di riforma della normativa sui Confidi.
I decreti dovranno prevedere di:
- rafforzare la patrimonializzazione dei Confidi
- favorire la raccolta di risorse pubbliche, private e del terzo settore, di capitale e di provvista,
- disciplinare le modalità di contribuzione degli enti pubblici finalizzate alla patrimonializzazione dei Confidi precludendo l’introduzione di vincoli territoriali che possano pregiudicare l’accesso di Confidi nuovi o attivi in altri territori
- razionalizzare e valorizzare le attività svolte dai soggetti operanti nella filiera della garanzia e della controgaranzia, così da favorire lo sviluppo di sinergie tra Fondo Centrale di Garanzia e i Confidi
- sviluppare e introdurre strumenti innovativi (con il divieto di prodotti di derivati e di strumenti finanziari complessi) e forme di garanzia e servizi, finanziari e non finanziari,
- favorire un migliore accesso al credito per le PMI e per i liberi professionisti, anche attraverso la semplificazione degli adempimenti e il contenimento dei costi per gli intermediari finanziari e per i Confidi
- rafforzare i criteri di proporzionalità e specificità, assicurare una maggiore tutela del carattere accessorio della garanzia rilasciata dai Confidi rispetto all’operazione di finanziamento principale,
- razionalizzare gli adempimenti a carico dei Confidi eliminando le duplicazioni di attività già svolte da banche o da altri intermediari finanziari e quelle concernenti le procedure di accesso
- individuare metodologie di valutazione degli impatti della garanzia sui sistemi economici locali anche attraverso la rete delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
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