
Giovedì 21 dicembre, il Consiglio di Amministrazione di Confidare, con voto unanime, ha esaminato ed approvato l’aggiornamento degli scenari triennali e delle future proiezioni con l’adozione della Revisione del Piano Strategico 2018-2020.
Come si evince dal documento approvato, il Confidi – affrontati e superati gli anni della profonda crisi che ha attraversato l’economia e il credito in Italia – può guardare al prossimo futuro con rinnovato ottimismo della volontà, proseguendo il percorso di rafforzamento patrimoniale, strutturale e territoriale avviato nell’ultimo triennio.
Anche il pre-consuntivo del bilancio 2017, parte integrante della Revisione del Piano Industriale aziendale (del tutto attendibile, in quanto elaborato in data successiva al 15/12/2017) dimostra e conferma la solidità economico-patrimoniale di Confidare. Infatti, il 2017 si chiuderà in attivo – evidenziando così una positiva discontinuità – in virtù di una puntuale e prudente gestione dei crediti deteriorati, un’attenta e dinamica conduzione del portafoglio titoli, l’avvio di nuovi servizi a favore delle MPMI (Credito Diretto, Fidejussioni Dirette, ecc), oltreché grazie ad un significativo incremento della produttività (+ 9% ca. rispetto al 2016, con oltre Euro 70 milioni di garanzie su finanziamenti erogati attraverso le banche convenzionate ammontanti ad oltre Euro 140 milioni nel 2017) e al costante miglioramento della qualità dei crediti garantiti.
“L’anno 2018 potrà e dovrà segnare concretamente il passaggio dalla crisi del credito e delle garanzie mutualistiche a un nuovo orizzonte, in particolare per quei Confidi, tra cui Confidare, che hanno saputo reggere e ben gestire gli effetti nefasti che hanno colpito le Micro e Piccole Medie Imprese negli scorsi anni di profonda crisi” ha evidenziato il presidente Adelio Ferrari (nella foto) nel suo intervento consigliare.
“È assai probabile che nel 2018 risultino necessarie ulteriori rimodulazioni in seno alla struttura di Confidare, a livello centrale ed in specie nell’organizzazione territoriale e nella rete distributiva, che è chiamata a sensibilmente migliorare gli standard produttivi. – sottolinea il direttore generale Gianmario Caramanna – Comunque, la determinazione e la professionalità delle principali figure apicali (attive sia presso la sede centrale, sia a livello territoriale) costituiscono una certezza acquisita ed un valore aggiunto che consentono di scorgere all’orizzonte un nuovo arcobaleno”.
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